5 Novembre 2024
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Importanza e dolore dell’outing

Fare coming out cioè “confessare e raccontare” ad un vasto pubblico di avere un disturbo psichiatrico, il calvario connesso e le difficoltà che si incontrano per tornare a vivere con dignità, vale a dire, ritrovare un posto nel mondo in modo soddisfacente nonostante la malattia, è una esperienza dolorosa ma necessaria perché è la strada prioritaria per combattere realmente lo stigma.

Un’esperienza dolorosa non solo interiore perché dovrai mettere in conto che accanto alle numerose attestazioni di stima riceverai, sia pure in forma nettamente minore, insulti ed offese che mirano a denigrare la tua esperienza con il palese scopo di ferirti ed umiliarti…….sui social gli spietati vanno forte.

Un’esperienza dolorosa che coinvolgerà inevitabilmente i tuoi familiari perché saranno “additati” anche loro.

Un’esperienza dolorosa perché riceverai numerose richieste di aiuto, alle quali sarai umanamente ed empaticamente vicino, ma non sei uno psichiatra e per la soluzione dei loro problemi dovrai indirizzare quelle persone ai Servizi di salute mentale dopo avere “interiorizzato” anche il loro dolore… un carico emotivo di non poco conto.

Un’esperienza dolorosa ma necessaria se si vuole offrire fiducia e speranza a chi soffre, soprattutto, a chi vive nel silenzio e nell’anonimato il suo disagio ed offrire uno spunto di riflessione ai benpensanti, la gran parte della popolazione, che escludono di potere essere interessati personalmente o familiarmente al problema.

Fare testimonianza vivente della nostra storia, pagandone l’inevitabile prezzo, è la prospettiva più concreta per combattere lo stigma e l’autostigma.

Va fatto comprendere che la malattia mentale, in fin dei conti, non è diversa dal diabete o dai reumatismi dei quali tutti mettono in conto di soffrire, che non è mai tardi per diventare matti e che, come per ogni altra patologia, è un problema di cura, prevenzione e riabilitazione.

Con questo spirito io e Paolo abbiamo cercato di contribuire anche scrivendo un libro fondato sull’esperienza di chi soffre: “Psichiatria da Protagonisti”.

Andrea Puecher

Dopo la laurea ha ricoperto ruoli dirigenziali. A un certo punto della sua vita ha dovuto fare i conti con la malattia mentale. Un percorso di recovery nel contesto di un Servizio di salute mentale con il quale collabora da più di dieci anni gli ha restituito dignità e reinserimento sociale.

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